sabato 21 maggio 2011

Mr. Beaver

Ok, Ok, avete ragione.... è vergognoso! l'ultima recensione è del 27 aprile... ma tanto questo blog non lo segue quasi nessuno... hahaha. Mi farò perdonare dai fedelissimi, prometto!!! intanto parliamo di questo film!

SCHEDA:

-Trama:
Walter Black è un affermato uomo d'affari e un buon padre di famiglia che, ad un certo punto della sua vita, sprofonda nel baratro della depressione. Tutte le gioie della vita gli vengono sottratte dalla malattia fino a ridurlo ad un guscio vuoto. La moglie Meredith e i figli sopportano la situazione fino a quando questa non diviene insostenibile, dopodichè, la stessa Meredith, lascia il marito per salvare quello che resta della famiglia. Un uomo vuoto, senza gioie ne affetti, come si trova ed essere Walter, non può fare altro che tentare il suicidio, ma interverrà Mr. Beaver per salvarlo....
-Cast e Regia
Mel Gibson (Walter Black)
Jodie Foster (Meredith Black)
Riley Thomas Stewart (Henry Black)
Anton Yelchin (Porter Black)
Jodie Foster (Regista)
(...)

COMMENTO:

Strano, Difficile e.... nuovo! Nel complesso posso dire di non aver mai visto un film del genere prima di ieri sera. Indubbiamente non parlo della struttura del film, che è abbastanza tipica con le sue tre parti ben definite, ma dell'argomento: nessuno, almeno scavando nella mia limitata memoria, aveva mai portato una storia di depressione al cinema con tale lucidità... Senza dubbio il film che gli si avvicina di più, tra quelli che ho visto, è REVOLUTIONARY ROAD, ma anche in quel caso l'angolazione era diversa... era più una analisi sui motivi che portavano alla depressione, in quel caso, l'oggetto del film; qui è proprio la malattia stessa. A mio parere è davvero molto difficile, per chi non abbia vissuto un'esperienza analoga o abbia vissuto a contatto con una persona che presentava questa patologia, capire fino infondo questo film... io stesso credo di non aver colto tutto quello che poteva offrire. Anche se la "risoluzione del problema" passa attraverso la tipica formula letteraria della vita dell'eroe: turbamento della quiete - distruzione della vita precedente attraverso un percorso personale - ripristino della quiete e nuova vita, l'idea che il viaggio sia rappresentato da un episodio di schizofrenia (o che comunque gli si avvicina molto) è suggestivo. A metà film vi troverete a chiedervi se Walter non abbia sostituito la depressione con la pazzia... Non riesco bene a spiegare per quale motivo alla fine il film risulti interessante, ma vi garantisco che sarete invogliati ad arrivare fino infondo... se non altro per vedere come andrà a finire, perchè è chiaro fin dall'inizio che la situazione di vivere attraverso un pupazzo non può essere definitiva... Il film mostra delle scene che offrono molti spunti, la più interessante, a mio parere, è quella del tentato suicidio iniziale... la domanda è semplice: Quando si arriva a quel livello di vita, dove nulla ti importa più, dove nulla ti da gioia, non riesci a fare altro che dormire perchè anche il parlare ti sembra senza senso, è davvero così sbagliata l'idea di uccidersi? Ok, non sono un pazzo che sostiene il suicidio, ma se guarderete il film capirete che per quell'uomo era davvero finita.... era già morto.... come si dice nel film "Walter Black era morto e il suo corpo non aveva avuto il buon senso di seguirlo". In un qualche modo, anche se per principio siete contrari, vi sembrerà di poterlo giustificare... Ma sarete smentiti... e qui entra in gioco quello che secondo me è il messaggio che il film vuole passare: per chiunque soffra di depressione l'unica soluzione non è che il proprio riscatto morale. Si può tentare di aiutarli in ogni modo possibile, con mille terapie, mille idee innovative, cercando di trovare mille spunti nuovi nella vita del malato, ma l'unica vera cura è indurre il risveglio della voglia di vivere nel paziente. Sembra banale, ma rappresentarlo al cinema non è per niente facile ed è questa, secondo me, la forza del film di Jodie Foster.
Detto ciò, un po' di elogi per gli attori: Mel Gibson è davvero magistrale in un ruolo difficilissimo; in ogni momento riesce a trasmettere tutte le sensazioni che prova e, alla fine, la più bella: il desiderio di riprendersi la propria vita a scapito di quella di chi lo ha salvato! Molto brava anche Jodie Foster, ma, indubbiamente il ruolo era più semplice. Grandissima nota di merito per il piccolo R.T. Stewart.... ne uscirà un grande attore secondo me.
Concludendo vorrei chiedere a chi lo ha visto (se tra i miei lettori c'è qualcuno che lo ha fatto) se anche a voi questo film ha lasciato un'impressione di classico film francese.... A me tutto, tranne il tema, faceva venire in mente un film francese... dalla colonna sonora alle ambientazione, dagli attori secondari al modo di girare.... mi sembrava, (in senso lato eh, capitemi), di vedere un "meraviglioso mondo di Amelie" in chiave seria, diciamo... Qualcuno ha avuto la stessa impressione?

VALUTAZIONE: Decisamente un film NON per tutti... difficile da capire e assolutamente NON allegro... evitatelo se volete passare un pomeriggio in tranquillità senza troppi pensieri.... ma è qualcosa di nuovo, di fresco, che affronta un tema quasi mai trattato....a mio parere merita di essere visto.... certo, ecco, magari non  da comprare, perchè, non so voi, ma io non lo riguarderò tanto presto... mette un po' tristezza!

A Presto!

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