SCHEDA:
-Trama del Film:
Rebecca Bloomwood è una giornalista newyorkese che, nell'attesa di essere assunta dalla sua rivista di moda preferita, dilapida un patrimonio nei negozi griffati della 5th Avenue. Traumatizzata da un'infanzia triste, in cui sua madre la vestiva di soli capi in saldo, decide che gli avvisi legali degli impiegati per recupero credito sono meno inquietanti di un giorno senza shopping. Assunta "per sbaglio" nella redazione di un giornale economico finirà per dare consigli di investimento del tutto inventati e per trovare l'amore.
-Attori e Regia
Isla Fisher (Becky)
Hugh Dancy (Luke Brandon)
Krysten Ritter (Suze)
P.J. Hogan (Regia)
COMMENTO:
In quanto persona ipercritica il primo post non poteva che essere una stroncatura... Premettiamo immediatamente che ogni opinione espressa in merito ad ogni film è puramente PERSONALE, ed io non sono assolutamente un critico (per fortuna), ma sfido veramente chiunque a definire guardabile questo film... eppure le premesse sembravano ottime: la serie di libri era davvero divertente e il cast scelto sembrava appropriato... il tutto poteva indurre chiunque, specialmente se, come me, appassionato della "saga letteraria", ad andare al cinema e pagare anche 8€ per vederlo... Fortunatamente cause di forza maggiore me lo hanno impedito, e oggi, dopo averlo visto, posso tranquillamente dire che non vale nemmeno i tre euro del noleggio! Viaggia tutto tra il banale e il pessimo: ci troviamo davanti una Becky che sembra sotto l'effetto di un fungo allucinogeno, un Derek Smeath (nel libro direttore della banca, qui semplice addetto alle riscossioni... perchè?!?!?!?) che assomiglia di più al critico gastronomico di ratatouille che ad un dipendente bancario; e ad una storia che è stata talmente tanto stravolta e spinta al paradosso da risultare stereotipata e, lasciatemelo dire, davvero ridicola. La trasposizione ha comportato lo stravolgimento della storia al punto tale che Becky non lavora a "far fortuna risparmiando" dal principio, ma finisce in questo giornale, che si occupa di economia, a causa di un errore, con l'ovvia conseguenza che poi ogni suo intervento in materia risulta frutto del caso... In pratica la si riduce ad una sciampista idiota che sa solo spendere e non ne capisce una benemerita mazza di economia (ogni suo articolo è, infatti, considerato una meravigliosa metafora modaiola del mondo economico... bella idea... raschiando il barile si poteva anche trovare qualcosa di più banale e meno credibile!). Per tutto il film un lettore della saga si chiede: 1) Che bisogno effettivo c'era di cambiare così tante cose della trama originale? capisco che, come in ogni trasposizione, si dovesse trovare un compromesso, ma qui sono state fatte delle scelte sulla base del nulla! Non parliamo di un best seller da 1000 pagine e i cambiamenti fatti sono per lo più assolutamente ingiustificati... e 2) COME DIAVOLO SI VESTE UNA CHE SPENDE 3 STIPENDI AL MESE IN SHOPPING??? Per essere un film basato sulle spese folli in ambito "moda", AIUTO! Becky è sempre vestita malissimo e con dodicimila colori addosso... e se questa scelta aveva come obbiettivo il farla sembrare più divertente è invece risultata l'ennesimo elemento di distacco dal libro che fa perdere ancora più credibilità al personaggio e al film!
Un ultimo appunto... Londra era troppo poco fashion per lasciare che fosse la città in cui si svolge anche il film??
Valutazione finale: ORRENDO e ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO
Al prossimo Film!!
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